COOPERATIVA SOCIALE Realtà ben inserita nel territorio e fondata dal papà Giovanni Augusto Ferrari guida L’Aquilone Dare continuità ai servizi e garantendo un rapporto con le imprese che forniscono lavoro Nuove sfide per la cooperativa sociale “L’Aquilone” che da luglio ha un nuovo presidente: Augusto Ferrari. Romentinese ma ora residente nel capoluogo, docente al Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alber to”, figlio dell’indimenticato Giovanni Ferrari, sindaco del paese per oltre 25 anni, ha seguito le orme paterne ricoprendo prima la carica di assessore nel Comune di Novara e poi in Regione, sempre con la delega ai Servizi sociali. Da qui parte la sua investitura, forte dell’esperienza maturata in tanti anni di militanza politica e della competenza acquisita sul campo. «Quando mi è stata fatta la proposta – spiega il neo presidente –, pur esulando la cosa dai miei pensieri, non sono rimasto indifferente all’idea di impegnarmi: mi hanno spinto ad accettare sia le problematiche che avrei dovuto affrontare sia alcune ragioni di carattere personale visto che mio papà è stato tra i fondatori della cooperativa».

L’elezione nell’assemblea del 15 luglio e poi subito sul campo, «con il rinnovato consiglio, stabilendo come prima cosa un metodo di lavoro e l’impegno a incontrarsi la prima settimana di ogni mese». Diverse le questioni sul tappeto, inserite in una precisa programmazione, per «dare continuità ai servizi in essere e proseguire il rapporto con le imprese che forniscono lavoro ai soci a livello di assemblaggi di prodotti al fine di migliorare gli obiettivi raggiunti. Già rinnovato l’appalto con il Comune di Romentino per i servizi di pulizia di strade e locali. L’attività dell’Aquilone oggi coinvolge 13 lavoratori di cui 8 svantaggiati: questa è la nostra identità come cooperativa perché l’inserimento sociale comporta che una buona percentuale di lavoratori siano persone con forme di disabilità o svantaggio». Una strada è già individuata, «garantire la continuità con la nostra storia e l’esperienza accumulata nel tempo perché l’Aquilone è un patrimonio importante per tutta la comunità – ancora Ferrari -. Alla luce dei cambiamenti degli ultimi anni e delle evoluzioni della normativa sul terzo settore non possiamo limitarci a fare quello che abbiamo sempre fatto. Se così fosse saremmo destinati a deperire gradualmente e a non avere respiro. Durante l’assemblea dei soci, alla presenza del buon numero di volontari che collaborano in modo concreto con la cooperativa, abbiamo voluto avviare una discussione interna sul futuro dell’Aquilone, su quello che deve diventare. La nuova normativa ci impone anche una revisione dello statuto sia perché introduce elementi di novità sia perché quello vigente, che risale a venti anni fa, dà come termine di esistenza il 31 dicembre 2020. Decidere cosa vogliamo essere deve essere in coerenza con quello che la cooperativa ha rappresentato finora. E sono tre, alla luce di questa sfida, gli aspetti su cui occorre lavorare. Innanzitutto guardare all’intero territorio dell’Ovest Ticino: mantenere saldi radici a Romentino ma con uno sguardo rivolto al complesso del territorio.

Il paese non è un’isola ma si inserisce in un territorio più vasto. Poi costruire reti, un altro elemento strategico: impensabile oggi agire da soli o in competizione con altre realtà per aggiudicarsi i bandi. Occorre costruire progetti in rete con cooperative o associazioni del volontariato per attuare strategie volte a portare ulteriori risorse, attingendo ai finanziamenti delle fondazioni. Questo si può fare solo attraverso una progettualità forte, creando reti e partnership: è un altro elemento chiave del futuro, capire con quali soggetti dialogare per uno scambio di competenze e saperi, cosa che aiuta a crescere». Terzo aspetto, «un indispensabile rapporto con le istituzioni – conclude il presidente Augusto Ferrari -, ancora un elemento chiave. Il rapporto consolidato con il Comune di Romentino è un dato di fatto: è necessario però costruire rapporti positivi e collaborativi con altre Amministrazione comunali e lavorare in piena sinergia con il Cisa Ovest Ticino. Su questi elementi dobbiamo costruire la prospettiva del futuro della nostra cooperativa e definire la nostra identità partendo da questa ispirazione. Un quadro complessivo che richiede tempo, pazienza, lungimiranza. Abbiamo competenze e risorse umane per realizzare questi obiettivi, ma è importante impegnarsi affinché anche persone di nuova generazione possano avere attenzione per la nostra realtà. Con loro il patrimonio della cooperativa si arricchirebbe. Ecco un’altra sfida: avvicinare i giovani all’Aquilone perché senza di loro non ci sarà innovazione»


Un “volo” che dura da 20 anni

È in volo da vent’anni la cooperativa sociale “L’Aquilone”. Nata nel 1999 grazie al sogno di due famiglie, negli anni è diventata una realtà con radici sempre più solide nella comunità e nel territorio. Ai soci offre la possibilità di un lavoro che restituisca dignità, indipendenza economica e un miglior inserimento nel contesto di vita familiare, sociale e relazionale. Ha celebrato il traguardo del 20° compleanno con il progetto “L’Aquilone in volo da 20 anni” concretizzato grazie all’aiuto della Fondazione Comunità Novarese onlus e di tanti donatori. Da luglio è in carica il nuovo consiglio di amministrazione: il presidente è Augusto Ferrari, vice presidente Antonio Airoldi, segretaria Anna Castano, i consiglieri sono Alda Paglino, Ruggero Legoratti, Paola Ugazio e Francesco Serra.